In tema di responsabilità sanitaria, la domanda di risarcimento del danno da perdita di chance di guarigione di un prossimo congiunto, in conseguenza d’una negligente condotta del medico che lo ha avuto in cura, deve essere formulata esplicitamente e non può ritenersi implicita nella richiesta generica di condanna del convenuto al risarcimento di “tutti i danni” causati dalla morte della vittima. È quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Lecce con sentenza del 22 settembre 2023, n. 742.
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