Il danno “tanatologico catastrofale – terminale” (o “da agonia”) consiste nel pregiudizio subìto dalla vittima in ragione della sofferenza provata nel consapevolmente avvertire l’ineluttabile approssimarsi della propria fine ed è risarcibile a prescindere dall’apprezzabilità dell’intervallo di tempo intercorso tra le lesioni e il decesso, rilevando soltanto l’intensità della sofferenza medesima. È quanto si legge nella sentenza del Tribunale di Udine del 22 agosto 2023, n. 730.
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