La Sesta sezione della Corte di cassazione penale, con la sentenza 14 luglio 2023, n. 30761, pur ribadendo che il limitato contesto temporale della convivenza (intesa nell’accezione più ristretta rispetto alla mera coabitazione) non è aprioristicamente incompatibile con la fattispecie incriminatrice ex art. 572 c.p., annulla con rinvio la ricorsa sentenza che aveva ricompreso nei maltrattamenti anche le condotte poste in essere nella fase post-convivenza, chiedendo al giudice del rinvio di verificare se gli agiti illeciti successivi possano essere inquadrati in diverse ipotesi delittuose (in primis, negli atti persecutori).
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