Commette il delitto di falso in bilancio, l’amministratore che iscriva sopravvenienze attive rappresentate da un debito tributario in relazione al quale la società aveva fatto ricorso alla Commissione Tributaria, vincendo in primo grado ma risultando poi soccombente innanzi alla Commissione Tributaria Regionale e ciò anche allorquando, a seguito della decisione di primo grado, l’Agenzia dell’Entrate avesse disposto lo sgravio della cartella esattoriale, in quanto lo sgravio della cartella di pagamento, disposto in provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado favorevole al contribuente prima della presentazione dell’appello, non comporta alcuna acquiescenza alle ragioni del contribuente, né alcuna rinuncia alla pretesa impositiva. In questo modo si è espressa la Cassazione penale con la sentenza n. 27970/2023.
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