È legittimo il licenziamento della dipendente che utilizza l’auto e la carta di credito aziendale per finalità non connesse allo svolgimento della prestazione lavorativa, anche se la contestazione degli addebiti non avviene nell’immediatezza. Invero, nel rapporto di lavoro in generale, e in particolar modo quando si assegnano al dipendente l’auto aziendale e la carta di credito intestata alla società, si fa affidamento sul corretto utilizzo di tali strumenti di lavoro, in funzione esclusiva delle esigenze connesse alla prestazione, non potendosi esigere un controllo costante di parte datoriale che presupporrebbe null’altro che una pregiudiziale sfiducia nell’operato del dipendente e quindi la negazione di quel patto di reciproca fiducia che sta alla base di ogni rapporto negoziale e del rapporto di lavoro in special modo. A confermarlo è la Cassazione con ordinanza 15 marzo 2023, n. 7467.
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