L’attendibilità delle dichiarazioni rese dalla persona offesa può essere corroborata dall’acquisizione, a riscontro, di prova documentale costituita dagli screenshot delle conversazioni e dei file inviati tramite piattaforme informatiche di comunicazione consegnati alla Polizia Giudiziaria. È quanto si legge nella sentenza della Cassazione penale del 16 gennaio 2023, n. 1358.
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