Menu Chiudi

I modelli negoziali di business degli operatori digitali a “prezzo zero” non sono “gratuiti”

Di seguito l’articolo del Prof. Battelli, pubblicato su I Contratti, n. 3/2022, Ipsoa, Milano.

Il generale fenomeno della negoziazione dei dati personali, tenuto conto della varietà di modelli di business presenti nella prassi, si inserisce in un vero e proprio settore di mercato, quello dell’ambiente digitale, che consente di individuare le condizioni in presenza delle quali può considerarsi lecito. Si segnalano, in particolare, i modelli di servizi digitali a “prezzo zero” (c.d. “zero-price”) per i quali non è corretto dire che il gestore offre il servizio senza attendersi una “remunerazione” dall’operazione perché l’utente, in realtà, gli consente il trattamento dei dati personali a fini commerciali. Allorquando il consenso al trattamento di dati personali si colloca nel contesto di una vicenda di consumo (e quindi di un fenomeno di mercato di scambio di dati: c.d. “Data Market”), oltre alla disciplina del GDPR dovrà farsi riferimento al diritto contrattuale generale, nonché al diritto dei consumatori e al diritto della concorrenza.


Questo articolo proviene da Altalex. Leggi il testo integrale sul sito originario.