La Corte di Cassazione, ordinanza 2 maggio 2022, n. 13752, ha rigettato il ricorso avanzato da un giovane (accusato di aver perpetrato, quando era ancora minorenne ma prossimo alla maggiore età, atti di violenza sessuale nei confronti di una coetanea), e dai suoi genitori, avverso la sentenza della Corte di Appello che li aveva condannati a risarcire i danni alla vittima e ai suoi familiari. I giudici di legittimità, in particolare, hanno confermato la correttezza della pronuncia della Corte territoriale laddove essa aveva condannato i genitori dell’autore delle violenze, non in quanto esercenti la potestà su minore, ma in base al titolo autonomo dell’art. 2048 del Codice Civile, per non avere essi raggiunto in giudizio la prova liberatoria di aver impartito al figlio una buona educazione e di aver esercitato su di lui una vigilanza adeguata.
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